Un soprano, un mezzo soprano, un contralto, un tenore, un basso e un beatboxer sono gli unici ingredienti di un gruppo a cappella che non si limita ad armonizzare melodie, ma si comporta come se fosse una vera e propria band. C’è il timbro jazz di Mila Trani e Serena Ferrara, regine di loop station e improvvisazione vocale. C’è la voce calda di Naima Faraò, soul woman del gruppo. C’è Gian Marco Trevisan, che posa la sua fidata chitarra per stupire come tenore. C’è il groove di André Michel Arraiz Rivas, la beatbox che fa marciare il pachiderma. E poi c’è Matteo Rossetti, basso naturale con un’estensione vocale da gigante qual è.
Tutti noi passiamo diverso tempo a giocare con la voce e a sperimentarne le potenzialità come se vivessimo in una fase infinita di lallazione, spiegano i protagonisti di Elephant Claps, immersi ancora oggi in quel processo di sviluppo e di sperimentazione del linguaggio che proviamo tutti da bambini ma che poi accantoniamo col passare degli anni. Loro no, perché Elephant Claps sa che la voce è il più grande strumento musicale che esiste, oltre che un gioco meraviglioso. I nostri pezzi nascono spesso da un’idea ritmica, o da una frase senza senso, e prendono forma dopo lunghe improvvisazioni e infinite risate. In fase compositiva abbiamo imparato ad ascoltarci, a comunicare e a creare un nostro sound.
Elephant Claps è il secondo appuntamento di Sunset. Nuovi suoni e panoramiche musicali per un aperitivo al tramonto la rassena a cura di Modernista e Sfera Cubica. Sunset torna ogni giovedì alle 21.00; tutti gli appuntamenti: Will Johnson (6 luglio), Elephant Claps (13 luglio), Campos (20 luglio), Frank Sinutre (27 luglio).
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