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Una «scuola di intrecci» a KwBaby

KwBaby

Dopo circa un anno dal primo lockdown, ci siamo ritrovati nuovamente costretti ad inventarci scuole in scatola, con il viso ancora semicoperto e l’indicazione di dover stare «a distanza». 

Gli effetti della pandemia sulla nostra società e le ricadute sul mondo della scuola ci stanno facendo molto riflettere sulle relazioni sociali e sulla loro mutazione. In anni in cui il tema della comunità educante era al centro di una nuova visione educativa, si sono imposte nel mondo della scuola parole nuove (bolle, accessi separati, distanziamento sociale, didattica a distanza) che hanno un peso soffocante.

Fortunatamente, nessuna educazione a distanza potrà mai rimpiazzare la ricca rete di relazioni che si crea in presenza. Qualunque processo relativo alla vita va visto dentro un processo di rete e, da un punto di vista evoluzionistico, ci vogliono persone di tutti i tipi per fare un mondo e sopravviverci.

Il pedagogista Francesco Tonucci, ricercatore e ideatore del progetto La città dei bambini, ci dice che

la diversità è uno dei valori fondamentali dell’educazione, la scuola è un confronto, é un dibattito, é incontro di scambio e in essa si cresce proprio perché si pensa diversamente dagli altri

Tonucci parla anche di cooperazione educativa che per noi di KwBaby è uno dei pilastri fondamentali: il nostro servizio è nato all’interno di un coworking e con l’obiettivo esplicito di cercare nuove forme di conciliazione tra i tempi di vita familiare e i tempi di lavoro. Di conseguenza, grazie alla convivenza con le diverse persone che popolano quotidianamente le Serre – coworkers, dipendenti di Vetro e Kilowatt, giardinieri –  si è creata una comunità educante, una famiglia allargata come ci piace chiamarla, che ha collaborato a definire l’identità e l’approccio pedagogico del nostro servizio e a divulgare una co-costruzione della cultura dell’infanzia.

Tra gli altri progetti (qui, per esempio, raccontiamo La Scuola Itinerante), è nato Scuola di Intrecci, percorso esperienziale che ha l’obiettivo di far incontrare e conoscere reciprocamente i bambini e le bambine di KwBaby e gli abitanti delle Serre.

Una volta al mese uno o più ospiti, insieme al team educativo, co-progettano un incontro per Kwbaby, che viene preannunciato da una lettera che anticipa l’identità dell’ospite (o ospiti) in arrivo. Dopo un momento iniziale di accoglienza e incontro, si sviluppa un laboratorio creativo, di solito una lettura o un gioco da fare insieme. Per esempio, con Benedetta abbiamo fatto i biscotti, con Letizia e Michele imparato l’amicizia, il rispetto delle regole e l’importanza della collaborazione giocando a pallavolo, con Federico e Max abbiamo creato una grande casa che potesse accogliere tutti.

Gli ospiti che entrano nel nostro piccolo mondo parlando di sé, portano un pezzetto della loro storia e la bellezza dell’incontro sta nell’intreccio delle storie, nell’ascolto e condivisione reciproci. L’obiettivo di questo progetto è creare momenti dedicati a socialità e inclusione che coinvolgano persone di ogni età, legate dalla voglia di condividere la responsabilità educativa della comunità stessa. 

Un vecchio proverbio africano dice «per crescere un bambino ci vuole un intero villaggio»: anche per noi l’educazione dei più piccoli è responsabilità di tutti e ogni scambio, anche il più piccolo, è un’occasione unica di crescita.

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Kwbaby è il servizio educativo sperimentale 0-6 anni di Kilowatt alle Serre. Per saperne di più.

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