PER UN’IMMAGINAZIONE ECOLOGICA

Dopo il successo della prima edizione, la Scuola di resilienze, a cura di Kilowatt, diventa ancora più internazionale, con un approccio più esperienziale e con un doppio appuntamento, sempre alle Serre dei Giardini Margherita a Bologna e sempre facendo dialogare arte e scienze per acquisire un pensiero ecologico e strumenti per contribuire a incidere sul presente e generare un futuro desiderabile.

Due weekend, dal 20 al 23 e dal 27 al 30 giugno, per un’immersione in dati, pratiche, casi studio, immaginari e narrazioni dedicata a chi vuole generare un cambiamento (all’interno della propria organizzazione o della propria comunità) verso un modello ecologico di equilibrio e convivialità tra esseri umani e Natura, tra sistemi produttivi e di consumo e tutela di tutte le forme di vita sulla Terra.

Uno spazio di formazione transdisciplinare, dove decostruire ciò che sappiamo della crisi climatica, far emergere i dati per scontato e andare alle radici il problema; una palestra dove allenarsi a vedere e costruire relazioni rigenerative e contribuire così a generare una trasformazione ecologica.

RELAZIONI RIGENERATIVE: IL TEMA DELLA SECONDA EDIZIONE

La scelta del tema è legata alla necessità che sentiamo di immaginare alternative al realismo in cui viviamo, di riconnettere quelle narrazioni e intessere quelle relazioni capaci di costruire una dimensione ecologica di fare mondo, mostrando e facendo esperire le relazioni rigenerative che chiamiamo Natura e in cui dobbiamo ritrovare il nostro posto.

Il nostro obiettivo è offrire strumenti, conoscenze, chiavi di lettura per comprendere e, parafrasando Donna Haraway, stare nel disordine (trouble) in modo proattivo, costruendo una comunità e un contesto dove intessere e sperimentare, appunto, relazioni rigenerative.

Mettendo insieme esponenti del mondo dell’arte, della ricerca scientifica e umanistica che stanno lavorando per esplorare altri punti di vista rispetto all’antropocentrismo e alla cultura del fossile, faremo esperienza di relazioni generative provenienti dall’agroecologia, dagli oceani, dalle foreste; esploreremo modelli di coesistenza e di convivialità proposti nei più recenti studi di conservazione della biodiversità e presenti da secoli tra le popolazioni indigene; sveleremo i nostri dati per scontato (bias) per immaginare nuove ecologie culturali e costruire un presente desiderabile per ognuno.

Vogliamo essere realisti, ma realisti di una realtà più grande.

Ursula K. Le Guin

LE FOTO DELLA PRIMA EDIZIONE

A CHI SI RIVOLGE

A chi desidera partecipare e contribuire alla transizione ecologica, dentro alla PA, a un’impresa o nella comunità in cui opera. 

A chi vuole ridisegnare gli spazi e le modalità di vita, di socialità, di consumo e di lavoro in maniera ecologica, relazionale, conviviale. 

A chi fa ricerca su questi temi e crede nella necessità di un dialogo tra discipline artistiche, umanistiche e scientifiche. 

A chi deve comunicare la sostenibilità o la scienza del clima e vuole andare oltre i numeri

A tutti coloro che vogliono comprendere la crisi climatica, oltre i miti e le narrazioni dominanti, e immaginare soluzioni innovative, radicali e desiderabili, andando alla radice del problema. 

A tutti coloro che vogliono comprendere la crisi climatica, oltre i miti e le narrazioni dominanti, e immaginare soluzioni innovative, radicali e desiderabili, andando alla radice del problema. 

Grazie al progetto europeo Tilling Roots&Seeds, quest’anno offriamo 10 borse di studio per partecipare al primo weekend della Scuola (5 per artiste e artisti e 5 per chi si occupa di agricoltura). PUOI CANDIDARTI QUI entro il 31 maggio.

IL PROGRAMMA: 2 WEEKEND TEMATICI

PRIMO WEEKEND (20/23 giugno)

Le relazioni rigenerative: strumenti, casi e narrazioni trasformative tra agricoltura, cibo e comunità.

Immaginate di non poter mai lasciare il luogo in cui vi trovate. Immaginate di poter vedere senza occhi, ascoltare senza orecchie, parlare e urlare senza bocca. Immaginate che il vostro cervello dimori sottoterra. Immaginate che la vostra mente non sia una, ma migliaia.

L’accoglienza alla scuola sarà dedicata a prepararsi. Preparare se stessi a immergersi, a immaginare, a sentire e a lasciare andare le convinzioni e i bias. Ma anche preparare il gruppo a vivere insieme un’esperienza che ci farà entrare nel tema delle relazioni rigenerative come punto di vista ecologico per comprendere la crisi climatica e trovare soluzioni che superino la miopia antropocentrica. 

Un’esperienza immersiva per metterci nelle condizioni di disimparare e dismettere un modo di vedere il mondo che abbiamo ereditato, e ricostruire invece un sapere fatto di relazioni celate.

Con questa apertura ad andare oltre le narrazioni dominanti, partiremo esplorando le complesse relazioni tra agricoltura, cibo e clima, analizzando diverse prospettive sulla produzione alimentare attuale.

Cercheremo di comprendere le basi su cui si fondano le narrazioni contemporanee evidenziando ciò che mostrano e ciò che nascondono, svelando i bias, distinguendo le fonti scientifiche affidabili e approfondendo esempi concreti di pratiche ecologiche. Alternando e facendo dialogare sguardi tecnici e umanistici, pratiche artistiche con pratiche agricole esploreremo come l’agricoltura nel suo complesso, il suolo e i funghi nello specifico possano essere un terreno fertile per l’attivismo e possano fornire spunti per uno sguardo nuovo, e complesso, sul mondo.

Le pratiche agricole ecologiche sono spesso raccontate al passato, come modalità tradizionali e arcaiche di coltivare. Così come le istanze di decarbonizzazione dell’economia vengono presentate come tentativi di ostacolare il progresso

Ma è davvero così? 

Parlando di agroecologia proveremo a comprendere come l’innovazione, la tecnologia e l’etica si combinino per favorire la creazione di relazioni rigenerative tra l’uomo e l’ambiente che coltiva.

Discuteremo poi di politiche agricole, dei diversi attori coinvolti e del rapporto tra globale e locale: che potere di cambiamento hanno i cittadini?

Nel pomeriggio dialogheremo con 4 artist3 che ci presenteranno il lavoro di ricerca tra cibo, agricoltura ed ecologia. Inoltrandoci in un’analisi collettiva sperimenteremo un confronto transdisciplinare.  

La giornata si svolgerà presso Salus Space a Bologna, per poterci immergere, anche fisicamente, in un esperimento di abitare inclusivo e agricoltura urbana.

Anche la domenica usciremo dalle Serre per continuare una forma di apprendimento pratico, consapevole e che (ri)mette al centro il corpo. Il cibo infatti è qualcosa che ci nutre, che mi mette in relazione con l’altro – umano e non umano -, e che ha una nostra legacy sulla Terra e gli ecosistemi. Il cibo è la nostra scelta più diretta legata al futuro.

Lo esploreremo e discuteremo con una visita presso l’azienda agricola ARVAIA, immergendoci nelle relazioni rigenerative esistenti tra pratiche agricole ecologiche e pratiche di comunità, esperienze culturali e alimentari, convivialità e cura.

SECONDO WEEKEND (27/30 giugno)

Le relazioni rigenerative: allenare i sensi, stare nel disordine, vedere e intessere relazioni per contribuire ad una trasformazione ecologica.

L’accoglienza al secondo weekend della scuola sarà dedicato a un senso poco usato, ma centrale per riscoprire le relazioni che ci connettono all’alterità: l’udito.

Un workshop di “Deep Listening” ci farà fare esperienza del potere trasformativo legato ad allenare una consapevolezza sensoriale capace di restituire la complessità e le relazioni in modo amplificato rispetto alla vista. Una pratica cruciale per comprendere la crisi climatica e immaginare soluzioni ecologiche. Ci eserciteremo nell’ascolto profondo per comprendere meglio le narrazioni sul cambiamento climatico e stabilire connessioni più profonde con il mondo naturale.

Questo secondo weekend sarà dedicato a comprendere quanto la crisi climatica e le soluzioni attuali siano dipendenti da una cultura, dominante ed esclusiva, che imbriglia il presente. Riconoscerla e comprenderla significa aprirci alla possibilità di immaginare futuri (e presenti) diversi da quelli attuali, significa vedere tutti coloro (umani e non umani) esclusi dalle prospettive attuali, e permette di comprendere le radici vere del cambiamento climatico e della crisi ambientale.

Con un approccio interdisciplinare e, a tratti ludico, proveremo a comprendere in modo sistemico le strategie globali di decarbonizzazione, le relazioni in gioco e quelle celate, con un affondo sul framing e sulle narrative con cui viene raccontato il cambiamento climatico, per guardare al mondo in modo ecologico, creare una relazione generativa con i nostri pubblici, riflettere sulle connessioni nascoste tra ambiente e società e trasformare di conseguenza le nostre pratiche e progettualità.

Quanto la cultura è determinante per scolpire il pensiero, e limitare le soluzioni alla crisi ambientale, continueremo a scoprirlo anche il terzo giorno, addentrandoci nei nuovi paradigmi conviviali per la conservazione della biodiversità che ribaltano le strategie attuali, procedendo poi in pratiche ecologiche emergenti che superano la dicotomia essere umano-Natura, e infine discutendo delle possibili relazioni intersezionali di cura che ricompongono gli sfruttamenti storici.

Acquisiremo strumenti, punti di vista e scorci immaginifici per applicare una lettura lucida e critica alla nostra relazione con ciò che non è umano.

La giornata si concluderà con un intervento molto speciale sulla diplomazia interspecie condotto dalla “Scuola di diplomazie interspecie e studi licantropici”.

Nell’ultima giornata, affronteremo uno dei temi centrali della decarbonizzazione: l’energia. Il dibattito su questo fronte sottende temi chiave per il futuro della nostra società, non solo in termini ambientali, ma anche sociali ed economici. Forme di società molte diverse sono collegate alle diverse soluzioni sul piatto, e il ruolo delle comunità può essere centrale, ma questo implica non solo nuove forme di produzione e consumo, ma anche di organizzazione e democrazia.

L’obiettivo della giornata è comprendere le relazioni complesse nel settore energetico, scoprire nuove pratiche ecologiche e sviluppare strategie per una trasformazione energetica più sostenibile ed equa.

PER PROFESSIONISTI E STUDENTI

LA QUOTA DI ISCRIZIONE PER UN WEEKEND (A TUA SCELTA)

Entro il 10 giugno

Vuoi partecipare a entrambi i weekend?

Per partecipare a entrambi i weekend la quota di iscrizione è di 700€ anziché 900€

PER AZIENDE

LA QUOTA DI ISCRIZIONE PER UN WEEKEND (A SCELTA)

Entro il 10 giugno

Vuoi partecipare a entrambi i weekend?

Per partecipare a entrambi i weekend la quota di iscrizione è di 1000€

Vuoi ricevere tutte le info?

DOVE SI SVOLGONO LE LEZIONI

Le Serre dei Giardini sono uno spazio rigenerato e centro culturale ibrido all’interno dei Giardini Margherita, a Bologna, che prende vita nei 650 metri quadrati riqualificati delle ex serre comunali.

Abbiamo deciso di fare della sostenibilità ambientale una delle leve di rigenerazione dello spazio, di riattivazione delle relazioni e di risignificazione del luogo. Imparando dalla natura, che gestisce sistemi complessi creando incredibili equilibri basati su relazioni multiple, vogliamo che Le Serre siano un luogo di rispetto, equilibrio, cura delle relazioni e tutela dell’ambiente.

NELL’AMBITO DI

CON IL SOSTEGNO DI

LA PRIMA EDIZIONE

La prima edizione della Scuola di resilienze si è immersa nella complessità del tema della neutralità climatica a partire da alcune domande chiave: come si raggiunge il net-zero? Possiamo davvero essere neutrali? E ancora, che forme può prendere un futuro carbon neutral?

Vuoi ricevere tutte le info?

Lasciaci la tua e-mail, nei prossimi giorni ti manderemo la brochure con tutte le informazioni!

Consenso*

Translate »